Riflessioni Settimanali 22 agosto 2021

Testimonianza di Gloria Polo
L’importanza della nostra offerta unita a quella di Gesù

 

Gloria Polo è una donna che è stata colpita da un fulmine nel 5 maggio 1995 a Bogotà in Colombia, il suo corpo rimase a terra carbonizzato e successivamente fu portato in ospedale, mentre la sua anima fu portata alla presenza del Signore Gesù con tanti peccati che vede e riconosce, così racconta: “Allora, con grande vergogna e immenso dolore, cominciai a gridare: “Signore Gesù Cristo, abbi compassione di me! Perdonami, Signore! Dammi una seconda opportunità!”.

Fu il momento più bello, più meraviglioso! Non ho parole per descriverlo. Perché Gesù si chinò e mi tirò fuori da quella fossa! Mi sollevò e mi disse, con molto amore: “Sì, tu tornerai, e avrai la tua seconda opportunità… Non per le preghiere della tua famiglia, perché è normale che piangano e preghino per te, ma per l’intercessione di tutte le persone estranee alla tua carne e al tuo sangue, che hanno pianto, pregato, ed elevato il proprio cuore con tanto amore per te”. Sapete cosa vidi? Vidi il grande potere delle preghiere di intercessione! Sapete come potete stare sempre alla presenza del Signore? Pregate tutti i giorni per i vostri figli, ma pregate anche per gli altri! In questo modo starete alla presenza di Dio, tutti i giorni.

Vidi come salivano migliaia di fiammelle di luce, bellissime, alla presenza del Signore; erano piccole fiamme bianche, stupende, piene di amore…

Erano le preghiere di tante, tante persone, che pregavano per me, che si erano commosse dopo aver visto in TV e sui giornali quello che mi era successo, e che pregavano e offrivano messe. Il più grande dono che si può offrire, che si può offrire a qualcuno è la santa messa. Non esiste niente di più efficace, che possa aiutare qualcuno, di una santa messa. È anche ciò che Dio gradisce di più: vedere i Suoi figli intercedere per il loro prossimo e aiutare il proprio fratello. La santa messa non è opera dell’uomo, ma di Dio.

Tra quelle piccole luci, però, ce n’era una enorme, bellissima: una luce molto più grande di tutte le altre. Sapete, fratelli, perché ora sto qui? Perché nella mia terra esiste un santo. Guardai con curiosità, per sapere chi fosse quella persona che mi amava tanto, e il Signore mi disse: “Quell’uomo che vedi, è una persona che ti ama molto, e neanche ti conosce”. Mi mostrò che si trattava di un povero contadino, che viveva in montagna, nella Sierra Nevada di Santa Marta. Quest’uomo era veramente povero, non aveva di che mangiare. Tutto il suo raccolto era bruciato, perfino le galline gli erano state rubate dagli uomini della guerriglia, che volevano prendersi addirittura a servizio il figlio maggiore. Questo contadino, scende fino al villaggio per andare a messa. Il Signore mi fece udire le parole con cui pregava: “Signore, ti amo! Grazie per la salute, grazie per i miei figli! Grazie per tutto quello che mi dai! Sii lodato! Gloria a Te!”. La sua preghiera era solo lode e rendimento di grazie a Dio! Il Signore mi fece vedere come nel portafogli avesse una banconota da 5.000 pesos, e una da 10.000, e questo era tutto ciò che possedeva! Sapete cosa fece…? Diede il biglietto da 10.000 all’offertorio! Io ne mettevo uno da 5.000 solo quando ne davano qualcuno falso, al lavoro!

Lui, invece, non diede la banconota da 5.000, ma quella da 10.000, nonostante questi soldi fossero tutto ciò che aveva! E non era di malumore, né brontolava per la sua povertà, ma ringraziava e lodava Dio! Che esempio, fratelli! Dopo, uscito di chiesa, andò a comprare un pezzo di sapone da bucato; glielo incartarono in un foglio di giornale del giorno prima. Lì c’era la notizia del mio incidente, e la fotografia dove apparivo ustionata. Quando quest’uomo vede la notizia, man mano che legge, piange commosso; tanto, come se io fossi qualcuno a lui molto caro, e prostrato con la faccia a terra, supplica Dio con tutto il cuore, dicendo: “Padre, mio Signore, abbi compassione di questa mia sorellina, salvala Signore! Se la salverai, ti prometto di andare al “Santuario de Buga” a sciogliere il voto. Per favore, Signore, salvala!”. Pensate, quell’uomo così povero, che non imprecava, né stava a lamentarsi di soffrire la fame con la sua famiglia, ma anzi lodava e ringraziava Dio… E con una capacità d’amore al prossimo così grande che, pur non avendo di che mangiare, era disposto ad attraversare il Paese per adempiere una promessa, in favore di qualcuno che nemmeno conosceva! Il Signore mi disse: “Questo è il vero amore al prossimo! È così che devi amare il prossimo…”. E fu lì che mi affidò questa missione: “Tu tornerai indietro, per dare testimonianza, che ripeterai non mille volte, ma mille volte mille. Guai a chi, ascoltandoti, non cambierà, perché sarà giudicato con più severità”. Questa fratelli, non è una minaccia, tutt’altro! Il Signore non ha bisogno di minacciarci…

 

Permanent link to this article: https://www.parrocchiasanzenone.it/wordpress/2021/08/riflessioni-settimanali-22-agosto-2021/