“NON DI SOLO PANE VIVRÀ L’UOMO, MA DI OGNI PAROLA CHE ESCE DALLA BOCCA DI DIO”

Questi primi giorni di Quaresima sono stati segnati dalla mancanza di quel pane a noi più caro che è l’Eucarestia… Per alcuni non è cambiato quasi nulla, per altri è stata una misura doverosa, per altri ancora ha generato molta sofferenza e smarrimento… Ci siamo chiesti se era una misura giusta o sbagliata agli occhi della fede, se era un intervento proprio così necessario o si poteva fare diversamente…

E se fosse volontà del Signore? E se proprio lo Spirito Santo, come ha fatto con Gesù, ci ha condotti in questo deserto in cui non c’è più il pane del cielo?

E’ vero infatti che in molti abbiamo trascurato questo dono così prezioso: quante comunioni infatti vengono fatte superficialmente? Quante comunioni vissute con il cuore tiepido ed indifferente, magari pensando ad altre cose? Quante comunioni vissute senza la grazia del Signore o per non far brutta figura? Quante volte ci siamo poi lamentati per gli orari della Messa, perché bisognava svegliarsi presto, perché il sacerdote era troppo lungo o troppo noioso? Chi di noi, inoltre, può dire di non essere arrivato all’ultimo minuto in chiesa, magari in ritardo, aspettando che passasse quel tempo, pensando a quello che avremmo fatto dopo: che nel nostro cuore e nella nostra mente poteva essere da una parte più doveroso e dall’altra più piacevole? Tante volte si sente inoltre dire oppure anche noi abbiamo pensato o agito di fatto: “Se proprio bisogna o non ho niente da fare posso anche andare a Messa”; “Sono credente, ma non praticante… Se però me la sento o ne sento il bisogno, vengo volentieri”; “Non sono come quelli che vengono a Messa e poi…”; “Anche se salto per una domenica…”.

Ma c’è anche l’atteggiamento, ed anche questo potrebbe essere il nostro, di chi ne riconosce il valore, ma vive la Comunione spesso con la critica o il giudizio nei confronti degli altri, nei confronti del sacerdote più bravo o meno bravo, della Chiesa che dovrebbe essere di più o di meno, perchè si dovrebbe fare o non fare… Così come il ricevere la Comunione senza mettersi in discussione, senza conversione, senza cercare veramente la volontà del Signore ed il suo Amore, magari con tanti rancori e divisioni nel cuore…  Tutte situazioni che creano sofferenza nel cuore di Gesù e ferite al suo corpo, lui che si dona a noi nella Comunione e deve soffrire tanta divisione!

In questo tempo il Signore, probabilmente, ci chiede (attraverso le indicazioni dei nostri vescovi), di rimanere in questo deserto e di accettare questo digiuno come tempo di grazia per noi e per la Chiesa per riscoprire il valore del pane Eucaristico e della Comunione in cui Lui è realmente presente e si dona a noi come nutrimento della nostra anima e della nostra vita spirituale.

vostro parroco, don Antonio Z.

 

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