Riflessione Domenica 27 Gennaio 2019

Dall’osservatorio sulla Cristianofobia

La notizia ci è arrivata da Asia News, l’agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), riprendendo l’informazione del quotidiano nazionale Dawn: La Corte Suprema del Pakistan ha fissato per il 29 gennaio l’udienza sulla richiesta di revisione dell’assoluzione di Asia Bibi dalle accuse di blasfemia, avvenuta il 31 ottobre scorso. Come sicuramente vi ricorderete, Asia Bibi, una cristiana madre di 4 figli, è stata condannata a morte nel 2010 da un tribunale dello Stato di Punjab, ingiustamente accusata del cosiddetto crimine di blasfemia. Otto anni dopo, nell’ottobre dell’anno scorso, i giudici della Corte Suprema l’hanno scagionata da qualsiasi accusa. Come conseguenza, i radicali islamici hanno messo a ferro e fuoco il Pakistan protestando contro l’assoluzione di Asia Bibi. Questo ha obbligato il governo pakistano a concedere la revisione del verdetto della Suprema Corte. Gli anni passati in prigione hanno profondamente segnato Asia Bibi. Lei ha subito privazione, torture e abusi. E malgrado la relativa giovane età, 48 anni, oggi soffre di demenza senile.

Malgrado sia stata liberata, Asia Bibi non ha potuto lasciare il paese. Si trova in una località di massima sicurezza. Della sua famiglia, solo il marito ha potuto riabbracciarla, al contrario delle quattro figlie.

Vi preghiamo di ricordare Asia Bibi nelle vostre preghiere.

Questa decisione della Corte Suprema del 29 gennaio è importante, non soltanto per Asia Bibi, ma per tutti i cristiani che, come Lei, sono stati ingiustamente condannati sulla base della cosiddetta legge di blasfemia nel Pakistan.

Il fatto è che anche quelli che hanno mostrato solidarietà ad Asia Bibi sono perseguitati, come il suo avvocato che ha dovuto scappare e trovare rifugio in Europa, più precisamente in Olanda…

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